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Svolta invernale in vista sulla Calabria?

Fino ad ora l’inverno è stato latitante sul comparto centro-meridionale del mediterraneo. La previsione da noi fatta agli inizi dello scorso mese, relativamente ad una prima parte del trimestre freddo piuttosto anonima, si è rivelata quindi esatta.

Spulciando le varie emissioni modellistiche dei principali centri di calcolo, però, si può notare come questi già da qualche giorno, e sul lungo medio termine, “annusino” un possibile cambio circolatorio favorito da dinamiche prettamente troposferiche.

La stratosfera al momento infatti rimane ancorata sulle posizioni di partenza, con velocità zonali ai principali piani isobarici che faticano a calare, e flussi di calore, forieri di disturbi allo stesso vortice polare stratosferico, molto blandi e poco convergenti verso il polo:

Tuttavia, anche se a lungo termine, si scorge come la trottola polare verrà sottoposto ad uno stress da parte delle due principali onde, quella pacifica e quella atlantica. Azione a tenaglia che ne provocherà una certa deformazione ad ellisse, con possibili conseguenze da valutare molto più in là:

Svolta invernale in vista sulla Calabria

Ai piani che più interessano a noi, e cioè quelli troposferici, la situazione appare così delineata, prendendo a riferimento le emissioni odierne dei principali modelli di calcolo:

Svolta invernale in vista sulla Calabria

Gfs 06z del 04/01/2016 – 222 h

Ecmwf 00z del 04/01/2016 – 216h

Si può ben notare come vi sia una diminuizione della quantità di momento angolare (e quindi di moto in seno al vortice polare troposferico) con la presenza, in embrione, di strati antizonali sul polo atti a favorire antizonalità anche sui comparti più a meridione. In parole povere la corrente a getto, e cioè la linea di demarcazione tra le zone a geopotenziale minore (verde-azzurro-blu) e quelle a geopotenziale maggiore (rosso-arancio-giallo), dovrebbe risultare più ondulata, in maniera tale da favorire quindi discese meridiane di masse d’aria più fredda grazie ai moti antizonali, che si oppongono alla normale circolazione zonale che, nel nostro emisfero, si dirige da ovest verso est. Il blocco principale dovrebbe aversi in zona atlantica, anche se, vista la distanza temporale, bisognerà valutarne asse, intensità e durata.

A risentirci ai prossimi aggiornamenti, quindi, per fare il punto della situazione e monitorarne la futura evoluzione.

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