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Stazione meteo di Capo Vaticano

Rilevazioni dati meteoclimatici nel Comune di Ricadi (VV)

Capo Vaticano è un’estesa località promontuosa, balneare e pianeggiante della frazione di San Nicolò, nel comune di Ricadi (VV), situato tra Pizzo Calabro a Nicotera, lungo la “Costa degli Dei” noto tratto di costa del Tirreno meridionale a vocazione turistica.
Il territorio di Capo Vaticano è ricco di strutture ricettive dotate di servizi di animazione. Il promontorio, che ne assume il nome, raggiunge l’altezza massima di 124 metri ed è fatto di uno speciale granito, quello bianco-grigio, studiato in tutto il mondo per le sue particolarità geologiche. Rinomate le sue vedute panoramiche, particolari sono le vedute dei colori del mare al tramonto del sole.

Stazione meteo

La stazione è ubicata nel comune di Ricadi a 39 m s.l.m. di quota
E’ una stazione CAE attiva in telemisura.
Fa parte della rete gestita dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal.
I suoi sensori attualmente attivi sono: pluviometro, termometro, direzione e velocità del vento.

Clima

Il clima estivo in città è caldo ed umido: in particolari situazioni caratterizzate da venti di levante o scirocco, si verifichino moderati o forti venti di caduta che possono far raggiungere anche temperature prossime ai 40° con bassissimi valori di umidità.
In base alla media desunta dai dati della stazione Arpacal, attiva dal 2001, la temperatura media dei mesi più freddi, gennaio e febbraio, si attesta a +11,9 °C e + 11,5°C rispettivamente; quella del mese più caldo, agosto, è di +26 °C.
Le precipitazioni medie annue, molto basse, si aggirano sui 670 mm con un prolungato minimo estivo e un moderato picco tra l’autunno e l’inverno.

Classificazione del clima secondo Koppen

Il calcolo della classificazione climatica secondo Koppen è stato effettuato sulla base dei dati della stazione gestita dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal le cui caratteristiche sono riportate al termine.
La località in oggetto è caratterizzata da un clima del tipo:
Csa = climi temperati con estate secca (Sommertrocken temperierte Klimate) o clima etesio (Etesienklima); almeno un mese invernale (dicembre, gennaio e febbraio nell’emisfero boreale; giugno, luglio o agosto nell’emisfero australe) ha come minimo il triplo delle precipitazioni del mese estivo (giugno, luglio o agosto nell’emisfero boreale; dicembre, gennaio e febbraio nell’emisfero australe) più secco, che devono essere inferiore a 30 mm, con temperatura media del mese più caldo superiore a 22 °C.

Posizione

Il roccioso promontorio di Capo Vaticano si trova nel comune di Ricadi (VV) a sud-ovest da Vibo Valentia, vicino a Tropea, nota località turistica nel Tirreno. E’ situato a 284 metri sul versante occidentale del monte Poro, formando lo spartiacque naturale tra i golfi di Gioia Tauro e di Sant’Eufemia, che si protende verso lo Stromboli – Isole Eolie, visibili ad occhio nudo.
Una leggenda vuole che nell’antichità vi fosse un oracolo che sostava sul promontorio al quale i naviganti del luogo si rivolgevano prima di affrontare il mare, visitandolo nella grotta dove dimorava, che si trova sotto lo scoglio che prese il suo nome: Mantineo (in greco manteuo) che vuol dire “comunicare la volontà divina”.
Capo Vaticano ancora oggi si presenta come una località ancora incontaminata che vanta straordinarie bellezze: strapiombi con panorami mozzafiato, possenti rocce scolpite dal vento e dal mare, isolate spiaggette con tante piccole baie (alcune raggiungibili solo dal mare o attraverso impervi sentieri), il tutto circondato oltre che dal cielo e dal mare limpido, anche da una flora e fauna mediterranea ricca ed incontaminata, che in primavera diventa un immenso giardino fiorito dai mille colori e dai mille profumi. Il mare che circonda il promontorio di Capo Vaticano è il luogo ideale per le immersioni subacquee, dove si possono scoprire i ricchi fondali abitati dalla popolazione ittica più numerosa e variegata d’Italia, tutto grazie ad un gioco di correnti provenienti dai due golfi di Sant’Eufemia da nord e di Gioia Tauro da sud.

Monumenti e luoghi di interesse

Capo Vaticano, che ricade nel territorio del comune di Ricadi , puo’ vantare un mare dai colori e dalla trasparenza incredibili, e coste di rara bellezza: subito dopo Tropea si distendono i bianchi arenili delle baie di Riaci e di Formicoli, alle cui spalle si staglia, su una terazza di tufo, la piccola frazione di Santa Domenica di Ricadi; piu’ oltre, proseguendo verso sud, ecco le spiagge di Torre Marino, Torre Ruffa, Tono e Tonicello, e poi, a strapiombo sul mare, la splendida scogliera di Praia di Fuoco, ricca di grotte e graziose calette, spesso raggiungibili solo in barca o pedalò. Qui, dove i ripidi speroni rocciosi cadono a picco da un’altezza di oltre 100 m., proprio a ridosso della frazione di S. Nicolo’ di Ricadi, si erge il faro, la cui luce e’ visibile da una distanza di 23 miglia. Piu’ in la’, dove la pendenza digrada piu’ dolcemente, si trovano l’incantevole baia di Grotticelle, e quella di Santa Maria, con il caratteristico borgo di pescatori.

– Faro Capo Vaticano
Il faro di Capo Vaticano di Ricadi, è stato costruito nel 1870, ma attivato dopo 15 anni. Si poggia su di una roccia di oltre 110 metri sul livello del mare che è la punta di Capo Vaticano . L’estrema semplicità della bassa costruzione, il tetto piano a terrazza, col serbatoio dell’acqua, da cui sale la torretta cilindrica di sostegno alla lanterna, il forno a legna adiacente al fabbricato, riportano lo sguardo alla classica tipologia delle costruzioni mediterranee. E’ dotato di ottica rotante di 500 mm di focale, che emette un gruppo di 4 lampi bianchi ogni 20 secondi; essa è occultata ad est di 205° nel golfo di S. Eufemia (Lamezia Terme).

– Belvedere del Capo
Dove: a fianco del faro Capo Vaticano , lato sud; quasi a toccare lo scoglio del Palombaro su cui vivono in comunità gabbiani e colombi selvatici. Lo sguardo spazia sulla baia di Grotticelle , sulla punta Calispera, sul massiccio del Poro , sulla piana di Gioia Tauro, sull’ Aspromonte, sullo stretto di Messina. Accanto è presente un locale caratteristico, mette a disposizione dei visitatori un bar / gelateria, prodotti tipici Calabresi , artigianato artistico calabrese. In più organizza serate con musica tradizionale e folkloristica, locale e regionale di Capo Vaticano.

– Promontorio Capo Vaticano
Capo Vaticano, con tutto il territorio del comune di Ricadi , si trova sulla punta estrema del promontorio che si diparte dai golfi di Lamezia e di Gioia Tauro e si protende nel Tirreno meridionale verso lo Stromboli e le altre Isole Eolie , che nitide appaiono all’orizzonte. La costa che vien giù da Tropea e che è delimitata a Sud dalla mole precipitante di Monte Poro, è tutta un susseguirsi di panorami di una bellezza unica, con una natura ancora intatta ed un continuo alternarsi di riviere sabbiose e di scogliere strapiombanti che si aprono improvvisamente scoprendo baie stupende e deliziose spiaggette lambite da un mare limpidissimo, dai colori particolari e continuamente cangianti che vanno dall’azzurro al turchese al blu profondo.Essa inizia con le bianche sabbie di Baia di Riaci e di Formicoli , sovrastate dalla terrazza tufacea su cui sta il lindo paesino di S. Domenica. Seguono le spiagge di Torre Marino, Torre Ruffa, Tono e Tonicello, i cui arenili confinano col verde di una vegetazione fitta e rigogliosa, favorita dall’abbondanza di acque del sottosuolo. Qui sono, infatti, numerose fonti naturali. Poi la costa sabbiosa finisce di colpo, interrotta dalle scogliere e dalle superbe rupi strapiombanti del Capo, le quali, dall’altezza di oltre 100 metri, scendono a perpendicolo fino al mare dando luogo alla Praia di Fuoco, con gole, grotte, scogliere e spiagette immacolate raggiungibili solo dal mare, che in questo punto è puro come cristallo, di un intenso color turchese.

– Fiumara della Ruffa
La fiumara della Ruffa o di Brattirò di Drapia”. Essa fra tutte le fiumare del territorio è la più grande, bella, profonda e verde con inaspettate e sorprendenti meraviglie storiche, naturali e paesaggistiche. Attraversa con il maggior volume d’acqua tutta la Valle della Ruffa, e nell’essere arricchita dalla confluenza di due ruscelli; garantiva in passato le condizioni favorevoli per il buon funzionamento di 8 mulini ad acqua, che ancora oggi si trovano lungo il corso del torrente. Si pensa siano sorti al tempo dei Romani. Durante il medioevo presero la forma definitiva, conservata fino alla loro chiusura. Tre hanno continuato a macinare fino al 1959 gestiti dai mugnai e dalle loro famiglie; uno è ancora in funzione, costruito nel XVIII secolo, si trova a Lampazzone di Ricadi. Percorrendo la fiumara si vede la sagoma della mitica Torre Marrana, a Brivadi di Ricadi, appollaiata sul versante meridionale. Questa antica torre del XIV secolo, ancora oggi ben conservata, fu edificata allo scopo di avvistare i pirati che minacciavano le coste; una strada comoda che parte da quella provinciale la rende facilmente raggiungibile. Le rocce su cui poggia la torre ospitano alcune specie tipiche di rupi calcaree aride come: Capparis spinosa, Daphne gnidium, Micromeria graeca e Scorpiurus muricatus.
Scrutando il cielo è possibile scorgere le grandi poiane che, intente nella caccia, volteggiano sfruttando le correnti termiche ascensionali che si originano in corrispondenza delle pareti rocciose.Il versante della valle esposto a sud offre il tipico paesaggio mediterraneo, punteggiato da fichi d’ india, mentre il versante esposto a nord è ricoperto da un bosco misto mesofilo più tipico della media montagna che delle coste tirreniche. Nelle piccole radure alla base dei versanti spuntano la rara e protetta Orchis simia e il bellissimo Anemone hortensis. Se ci si arrischia a risalire lungo qualche tormentata mulattiera e ci si rivolge al mare si resterà meravigliati dalla visione dello Stromboli che si staglia all’ orizzonte. Risalendo il corso della fiumara della Ruffa, il paesaggio si modifica gradualmente.Alla vegetazione formata da salice bianco (Salix alba) e pioppo bianco (Populus alba) si affianca l’ ontano nero (Alnus glutinosa), tipico rappresentante della vegetazione igrofila fluviale. Le rocce che affiorano nella valle cominciano a coprirsi di verdi muschi e di felci brillanti come il capelvenere (Adiantus capillus-veneris), la lingua cervina (Phyllitis scolopendrium) o la felce setifera (Polystichum setiferum).
Proseguire pungola della fiumara della Ruffa non è impresa da poco: l’ unico modo per continuare verso la sorgente è camminare dentro lo stretto letto del torrente che, impetuoso fino alla tarda primavera, rende l’ impresa proibitiva per inesperti e male attrezzati.

Credits

La maggior parte delle informazioni è desunta da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Capo_Vaticano
http://www.capovaticano.eu/
http://www.cfd.calabria.it
Il calcolo del tipo di clima secondo Koppen è stato eseguito mediante il calcolatore disponibile su http://www.meteotemplate.com/template/plugins/climateClassification/koppen.php

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