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Riscaldamenti della stratosfera: è freddo certo?

Si fa un gran parlare, fra i media, di un possibile evento meteorologico di notevole importanza che potrebbe avvenire durante i primi giorni del nuovo anno: cioè un riscaldamento improvviso della stratosfera, cioè un “SSW” (Sudden = Improvviso, Stratospheric = Stratosferico, Warming = Riscaldamento).

Senza entrare in tecnicismi, questo “improvviso riscaldamento della Stratosfera” tenderebbe a destabilizzare e/o destrutturare il Vortice Polare (un vastissimo ciclone che si forma sul Polo Nord, durante i mesi autunnali e che dura sino a quelli primaverili, a tutte le quote atmosferiche, quindi dalla troposfera – cioè la parte dell’atmosfera dove viviamo e dove si forma il tempo meteorologico – fino alla stratosfera): questa “destabilizzazione” comporta “l’espulsione” verso sud dell‘aria fredda polare che, quindi, giungendo a latitudini più meridionali, può influenzare significativamente anche gli inverni Italiani.

Su tutti ricordiamo il SSW dell’inverno 1984-85, avvenuto i primi giorni di gennaio del 1985, che apportò una intensissima ondata di freddo su tutta l’Europa e anche in Italia (si ricordano i valori sotto i -20°C su Firenze e Bologna) con frequentissime nevicate che interessarono anche la parte centro-settentrionale della nostra regione (Cosenza, ad esempio, fu interessata da almeno una decina di nevicate).

E’ da dire, comunque, che un SSW non significa AUTOMATICAMENTE freddo sull’Italia e sulla Calabria: a dimostrazione di ciò che asseriamo, si osservi la mappa seguente che mostra l’anomalia di temperatura che si registra MEDIAMENTE nei 30 giorni che seguono gli SSW (calcolato su 40 eventi del passato di riscaldamento stratosferico di tipo major):

In azzurro le aree dove ha fatto più freddo del normale, mentre in giallo quelle dove ha fatto più caldo: come si vede l’Italia è quasi tutta “bianca”, mentre addirittura il sud Italia è “giallo paglierino”: cosa significa? Significa che gli effetti di un SSW sull’Italia non sono certi: alcune volte può portare ad ondate di freddo intense (come nel 1984-1985), altre volte a….nulla di nulla! 

A dimostrazione di quanto detto, si consideri quest’altra immagine, che mostra invece le anomalie di accumuli di neve nei 30 giorni che seguono un SSW:

 

In verde le aree dove “nevica più del normale dopo gli SSW”, in giallo e marrone quelle dove “nevica meno del normale dopo gli SSW”: anche in questo caso l’Italia è “bianca” con esclusione delle Alpi e della Pianura Padana dove, invece, dopo eventi di SSW nevica mediamente in misura maggiore del normale.

Quindi, quando si sente parlare di un SSW si sappia che può certamente provocare l’irruzione di ondate di freddo anche intense sulla Calabria, ma che queste ondate non sono affatto certe.

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