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Inverno 2016-2017: anche i dati satellitari confermano…

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo di resoconto complessivo sull’inverno 2016-2017 basandoci sui dati oggettivi registrati dalle stazioni meteorologiche dei capoluoghi provinciali, appartenenti alla rete di stazioni del Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal.

Si sono analizzati i dati pluviometrici e le temperature registrate, calcolando le anomalie termiche rispetto al ventennio di riferimento 1987-2006: in particolare si è visto che da un punto di vista termometrico l’inverno appena trascorso è stato complessivamente poco più freddo o in media: più freddo del normale a Cosenza, Vibo V. e Reggio Calabria, poco più caldo a Catanzaro e Crotone.

Una ulteriore conferma di questo quadro si ottiene mostrando le mappe di anomalia di temperatura globali fornite, mese per mese, dall’Università dell’Alabama in Huntsville, ottenute analizzando rilevazioni con sensori al canale microonde forniti dai satelliti NOAA e NASA, in modo da ottenere letture di temperatura, “mediate” dal suolo sino a un’altezza di 8 km (quindi la bassa troposfera), per quasi tutte le regioni della terra (anche le aree sperdute come oceani, forestali pluviali, etc)

Ecco quindi la prima mappa, relativa al primo mese dell’inverno in esame: DICEMBRE 2016.

Come si può osservare i colori dal giallo al rosso, indicano zone del globo dove ha fatto più caldo della media (giallo = poco più caldo; rosso = molto più caldo), mentre quelle campite dal celeste chiaro al viola scuro, indicano le aree dove ha fatto più freddo (celeste chiaro = poco più freddo; viola scuro = molto più freddo). Per i valori di anomalia si veda la legenda.

Come si può osservare la Calabria, a Dicembre 2016, è colorata di bianco: ovvero temperature grosso modo in media (si noti invece che a livello globale l’anomalia è stata +0,24°, mentre per l’Emisfero Nord +0,1)°).

Si passi ora ad esaminare il mese di GENNAIO 2017:

La Calabria questa volta di trova proprio nel bel mezzo di una area con anomalia negativa che, dalla legenda, possiamo stimare tra –2,5° e -3,5°: valori molto simili a quelli del nostro resoconto dell’epoca! (si noti invece che a livello globale l’anomalia è stata +0,30°, mentre per l’Emisfero Nord +0,27°).

Infine analizziamo il mese di FEBBRAIO 2017:

Qui la Calabria presenta anomalie positive intorno a +1,5°: anche in questo caso troviamo conferme con i calcoli del nostro resoconto di febbraio 2017 (si noti invece che a livello globale l’anomalia è stata +0,35°, mentre per l’Emisfero Nord +0,54°).

Insomma, complessivamente, facendo i “conti della serva” vediamo che:

DICEMBRE –> anomalia da dati satellitari = 0,0°

GENNAIO –> anomalia da dati satellitari = -3°

FEBBRAIO –> anomalia da dati satellitari = +1,5°

Quindi nel complesso, secondo i dati satellitari della bassa troposfera, l’inverno 2016-17 è stato leggermente più freddo della norma con anomalia di – 0,5° (media delle tre precedenti anomalie): anche in questo caso la corrispondenza con le indagini da noi svolte mediante stazioni a terra è abbastanza coerente.

AVVERTENZE

Si tenga presente, in ogni caso, che tra la nostra indagine e quella satellitare esistono, almeno, le seguenti differenze:

1) noi elaboriamo dati di temperatura da stazioni a terra che, quindi, rilevano la temperatura rilevata PUNTUALMENTE in quel preciso luogo dove è situata la centralina, mentre i satelliti rilevano, per tutti i punti della terra (nell’ambito della loro risoluzione) una temperatura “mediata” su una verticale che va dal suolo sino a quasi 8 km d’altezza (bassa troposfera);

2) noi elaboriamo le anomalie di temperatura rispetto alla media del ventennio 1987-2006 (per come registrata dalle suddette stazioni di terra); mentre l’Università dell’Alabama in Huntsville li calcola rispetto alla medie del trentennio 1979-2008 (per come registrata dai satelliti).

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